Il numero di persone anziane e molto anziane in Svizzera è in costante aumento: si stima che nel 2025 una persona su cinque avrà più di 65 anni e nel 2035 una su quattro; gli ottantenni o ultraottantenni saranno circa 800 000. In una società che invecchia le soluzioni abitative per la terza età sono di fondamentale importanza.
Gli alloggi intergenerazionali consentono a gruppi di età diverse di convivere in edifici adattati alle loro esigenze. Uno studio cofinanziato dall'Ufficio federale delle abitazioni, ha analizzato lo sviluppo di sei progetti su un periodo di lungo tempo e ha esaminato le domande, le opportunità e le sfide associate a questa forma di convivenza (2024).
Desiderio di preservare la propria autonomia
L’elevata speranza di vita pone gli anziani, i loro famigliari, la politica e la società di fronte a problemi nuovi. Si sta allungando sempre di più il periodo di vita che va dall’età pensionabile a quella di maggiore vulnerabilità, in cui si deve fare i conti con un progressivo declino fisico e mentale. Molti anziani desiderano mantenere il più a lungo possibile la propria indipendenza continuando a vivere nel proprio appartamento. L’abitazione, i costi abitativi e la sicurezza dell’alloggio assumono dunque un’importanza maggiore. Lo stesso vale per la posizione dell’immobile e del quartiere nelle immediate vicinanze, che influiscono in modo determinante sulle possibilità di partecipare alla vita sociale e di accedere ai negozi e ai servizi di uso corrente.
Esigenze e preferenze diversificate
La maggior parte delle persone anziane non chiede servizi particolari, ciò di cui hanno bisogno sono alloggi privi di barriere situati in luoghi ben serviti, altrettanto privi di ostacoli. Soprattutto nelle città però, l’offerta di mini appartamenti a prezzi accessibili è molto ridotta. Per le persone che necessitano di aiuto, che rappresentano solo una piccola parte degli over 65, esiste un’ampia gamma di servizi a domicilio, come i sistemi di chiamata in caso di emergenza e l’assistenza per le cure, la pulizia o i pasti. Per rispondere alle esigenze dei singoli stanno nascendo proposte immobiliari diversificate, tra cui l’offerta di servizi specifici, appartamenti in comunità plurigenerazionali o tipo «cluster» e immobili adeguati alle esigenze delle persone in età avanzata, a volte integrati in progetti che favoriscono le relazioni intergenerazionali. Circa un quarto degli ultraottantenni ha bisogno di un’assistenza quotidiana, il che implica la necessità di risiedere in una struttura medico-sociale.
Abitare senza barriere
Un aspetto importante delle soluzioni abitative per la terza età è l’assenza di ostacoli all’interno delle abitazioni e dell’ambiente circostante. Accedere a un’abitazione senza impedimenti e poter usufruire senza limitazioni di spazi, immobili e impianti è un importante presupposto per consentire alle persone con difficoltà motorie di vivere il più a lungo possibile in modo autonomo e di partecipare alla vita sociale. I progetti edilizi per queste persone devono soddisfare tre requisiti di base: assenza totale di gradini, passaggi larghi e spazio sufficiente per spostarsi, anche con la sedia a rotelle o il deambulatore.
Le difficoltà della mobilità residenziale
Non è solo l’edilizia a interessarsi alle esigenze delle persone anziane, ma anche le attività di commercializzazione (locazione e vendita) e di gestione, ad esempio mettendo a disposizione interlocutori personalizzati. Per le persone di una certa età un trasloco può comportare difficoltà considerevoli a livello di ricerca, spostamento e acclimatamento. Per questo, prima di agire preferiscono essere sicure. Le offerte di alloggio devono dunque essere particolarmente complete e il processo di commercializzazione deve lasciare abbastanza tempo per permettere loro di decidersi. Alla luce del crescente uso del digitale (pubblicità e commercializzazione) è opportuno tener conto delle esigenze e delle possibilità delle persone anziane nell’uso dei media.
Ulteriori informazioni
Documenti
Strategia in materia di politica della vecchiaia (PDF, 1 MB, 03.09.2007)Rapporto del Consiglio federale del 29 agosto 2007
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