Il Consiglio federale prevede misure di contenimento dei costi di locazione

Berna, 22.11.2023 - Il 22 novembre 2023 il Consiglio federale ha affrontato la questione dell’aumento dei costi di locazione e deciso di contribuire ad attenuare questa tendenza con misure mirate e attuabili a breve termine. Il Dipartimento dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) è stato incaricato di preparare un progetto di revisione dell’ordinanza, da porre in consultazione. Il DEFR dovrà inoltre commissionare uno studio scientifico per verificare se l’attuale modello di adeguamento degli affitti è ancora al passo con i tempi.

In Svizzera sono diversi i fattori che spingono i costi d'affitto al rialzo. Sulla scia dei tassi ipotecari, il tasso ipotecario di riferimento svolge un ruolo importante per i rapporti di locazione esistenti. Da quando è stato introdotto, 15 anni fa, ha seguito un andamento al ribasso per diverso tempo. Ora, tuttavia, dopo un primo aumento lo scorso 1° giugno 2023, se ne prevedono altri. Insieme ad altri fattori di costo, tra cui il tasso d'inflazione generale, questo potrebbe far lievitare gli affitti di circa il 15 per cento in un periodo di tempo relativamente breve.

Consapevole di questi sviluppi, il Consiglio federale ha incaricato il DEFR di elaborare misure attuabili a breve termine, che abbiano un certo effetto di contenimento dei costi e che aumentino la trasparenza sul mercato della locazione. Non dovranno, inoltre, ingerire eccessivamente nei rapporti contrattuali né inibire gli investimenti nell'offerta abitativa. Le misure riguardano pertanto l'ordinanza concernente la locazione e l'affitto di locali d'abitazione o commerciali, e contengono i seguenti punti:

  • Ridurre dal 40 al 28 per cento (valore secondo il modello d'affitto) la quota per la compensazione del rincaro sul capitale proprio (art. 16 OLAL).

  • Obbligare i locatori a dimostrare la reale entità degli aumenti di costo anziché trasferirli agli inquilini a titolo generale (art. 12 OLAL).

  • Aggiungere, nel modulo per la notifica della pigione iniziale, il tasso ipotecario di riferimento precedente e quello nuovo, e indicare l'inflazione (art. 19 cpv. 3 OLAL).

  • Precisare, nel suddetto modulo, che in caso di contestazione degli aumenti d'affitto è lecito addurre anche criteri di costo assoluti quali un rendimento eccessivo o i prezzi d'affitto usuali in un determinato quartiere o località (art. 19 cpv. 1 OLAL).

Entro l'estate 2024 l'Esecutivo prevede di avviare una consultazione su queste proposte di modifica dell'ordinanza.

Il Consiglio federale ha inoltre incaricato il DEFR di commissionare uno studio scientifico per verificare se il modello di locazione vigente rispecchia ancora la realtà del finanziamento immobiliare odierno. Questo modello, sviluppato oltre 40 anni fa, costituisce la base per determinare e adeguare i canoni di locazione.


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