Il valore d’uso è un criterio di qualità e rappresenta l’utilizzo concreto e il plusvalore che l’alloggio attesta agli occhi di chi vi abita. Esso si articola in tre principali ambiti tematici, vale a dire: ubicazione dell’organismo abitativo, organismo abitativo e alloggio. Queste tre categorie sono esaminate in modo differenziato alla luce di 25 criteri. Per ogni criterio è possibile ottenere un punteggio massimo di 4, per un valore d'uso massimo di 100 punti. Un valore d'uso pari o superiore a 70 punti è considerato elevato. Nell'ambito della promozione dell’alloggio della Confederazione non è definito alcun valore minimo d'uso.
Nell’ambito tematico «ubicazione dell’organismo abitativo» i criteri si riferiscono anche ai potenziali di utilizzazione aggiuntivi che il luogo offre, alle possibilità di mobilità oppure all’offerta di spazi liberi in grado di promuovere gli scambi e i collegamenti all’interno del quartiere. Per quanto concerne l’ubicazione dell’organismo abitativo si pone sempre più l’accento sul potenziale di un dato luogo.
L’ambito tematico «organismo abitativo» si focalizza invece su criteri quali l’offerta di infrastrutture ad uso comune e gli spazi esterni, come pure sui rispettivi gradi di uso pubblico.
L’ambito tematico «alloggio» raggruppa invece i criteri relativi a dimensioni, dotazione, arredabilità dei locali, adattabilità e interrelazione tra i vari spazi.
Le qualità puramente concettuali ed estetiche, come pure gli aspetti tecnici, strutturali ed ecologici non sono o sono solo indirettamente presi in considerazione nell’ambito del SVA.
Metodologia
La procedura prevista per la valutazione degli ambiti ubicazione dell’organismo abitativo, organismo abitativo e alloggio, nonché per la determinazione del valore d’uso contempla tre fasi: quantità e potenziale, caratteristiche qualitative, innovazioni.
Nella prima fase sono stimati, misurati ed esaminati la quantità e il potenziale.
Per l’ambito ubicazione dell’organismo abitativo, la quantità non è espressa in forma di tabella, ma con una dichiarazione sul potenziale. La quantità nelle voci organismo abitativo e allogio è valutata sulla base di una tabella. Per alcuni criteri è disponibile un dime con moduli aggiuntivi.
Nella seconda fase, la qualità è valutata in base a caratteristiche descritte in modo preciso. I criteri C7, C9, C19 e C24 sono valutati soltanto dal punto di vista qualitativo.
Nella terza fase si considerano le innovazioni che premiano e promuovono le nuove soluzioni.
Le innovazioni permettono un impiego più libero del SVA. Esse promuovono e rendono onore alle nuove idee, alle soluzioni altamente qualitative e lungimiranti, come pure alle soluzioni concrete che vanno oltre la sistematica del SVA. Con ogni criterio si può ottenere un punto per l’innovazione, se si dichiara e si dimostra il plusvalore che l’innovazione apporta all’immobile e al quartiere. In una fase successiva, le dichiarazioni andranno comprovate da rappresentazioni schematiche e informazioni complementari. In totale, per fissare il valore d’uso dell’abitazione, per le innovazioni, si può raccogliere un massimo di 5 punti.
Tutti i criteri elencati nella suddivisione sistematica del SVA offrono apertura e spazio alle innovazioni. Il SVA può dunque essere impiegato in modo mirato come strumento per progettare, valutare, confrontare e promuovere gli alloggi.
Dimensione dell’alloggio
Per la valutazione gli appartamenti sono suddivisi in base alla loro dimensione. Tale parametro è determinato dal numero di locali, in base alla definizione riportata qui di seguito.
La superficie abitabile netta è la somma di tutte le superfici praticabili ed occupabili all’interno dell’alloggio, a partire da un’altezza minima di 150 cm.
I vari locali sono utilizzabili in modo neutro. Si considerano locali le zone comuni di soggiorno, gli spazi abitativi aperti con zona cottura annessa oppure le zone di soggiorno utilizzate individualmente e chiudibili, come i locali di lavoro o le camere da letto. I locali sono illuminati naturalmente, ventilati e riscaldati. Il locale principale di un alloggio misura almeno 14 m2. Tutti gli altri locali devono avere una superficie minima di 10 m2, a meno che le disposizioni cantonali ammettano locali di dimensioni inferiori. Per determinare le dimensioni dell’alloggio (p. es. 4 locali) si conta appunto il numero di locali. I mezzi locali non sono calcolati, dato che sono presi in considerazione come zona pranzo e/o superfici supplementari.
FAQ: Nel glossario si legge che solo il locale principale deve misurare almeno 14 m². Perché invece nella dotazione di base per gli appartamenti da 3 locali in su sono indicati almeno 2 locali da 14 m²? Risposta: Per consentire la valutazione è necessario che sia presente un locale da 14 m². È possibile comunque valutare l’appartamento anche se non si raggiunge la dotazione di base secondo la tabella. Per il criterio C16/Dimensioni dei locali e superfici supplementari non verranno assegnati punti per la quantità.
Maillefer, Lausanne; CCHE Architecture et Design SA und Atelier CUBE SA; Société Coopérative d'Habitation Lausanne SCHL; Dimensione dell’alloggio: 4 locali
Spazi funzionali
Oltre ai locali utilizzabili in modo neutro, si definiscono anche gli spazi funzionali all’interno dell’alloggio. Si confronti al proposito anche la tabella della dotazione di base.
Maillefer, Lausanne; CCHE Architecture et Design SA und Atelier CUBE SA; Société Coopérative d'Habitation Lausanne SCHL; Dimensione dell’alloggio: 4 locali
I ripostigli si compongono di moduli-armadio di 60 × 60 cm con un’antistante superficie di movimento profonda 90 cm. Essi possono essere collocati in uno spazio di circolazione, nella zona cottura e/o nei servizi igienico-sanitari, come pure in un ripostiglio separato. La superficie di movimento può sovrapporsi allo spazio di circolazione. I moduli alti (≥ 180 cm) quanto il locale hanno valore intero, i moduli alti 90 cm sono calcolati come metà moduli. I moduli collocati in un ripostiglio separato contano doppio.
Ogni alloggio deve disporre di uno spazio esterno direttamente accessibile, con una profondità minima di 140 cm. Lo spazio esterno può essere rappresentato da un balcone, una terrazza, un giardino o un giardino pensile. Le zone intermedie che non sono collocate all’interno del perimetro isolato, possono essere calcolate come spazi esterni. L’accesso allo spazio esterno deve essere progettato possibilmente senza soglia.
Tutti gli spazi funzionali e i locali, esclusi gli spazi esterni privati devono essere accessibili con uno spazio di circolazione largo almeno 90 cm e uno spazio di manovra con una superficie di almeno 120 × 120 cm davanti a ogni porta. Il vano delle porte deve essere di almeno 80 cm. Se un locale è adibito a un solo utilizzo (p. es. zona pranzo), lo spazio di circolazione termina all’entrata del locale. Se un locale è adibito a più utilizzi, p. es. zona cottura e zona pranzo, lo spazio di circolazione deve poter condurre a ogni ambito. Le superfici già adibite ad altri utilizzi non possono essere ricontate come spazi di circolazione.
Le dimensioni della zona pranzo dipendono dal numero di posti a sedere. La zona pranzo va situata accanto alla zona cottura, ad uno spazio di circolazione o a una superficie supplementare. Se la zona cottura si trova in uno spazio separato, deve poter esserci posto anche per un tavolo di almeno 2 persone (160 × 160 cm), a prescindere dalle dimensioni dell’alloggio.
La zona cottura deve essere composta di moduli di 60 × 60 cm e di una superficie di movimento profonda 120 cm. La superficie di movimento non deve sovrapporsi allo spazio di circolazione.
Tutte le dimensioni del 1° e del 3° locale sanitario devono essere di almeno 170 cm. La dotazione deve comprendere un water (WC), un lavandino (L), una doccia (D) o una vasca da bagno (B). Le dimensioni del 2° locale sanitario non devono essere inferiori ai 120 cm. Water (WC) e lavandino (L) devono far parte della dotazione. Nell’alloggio, almeno un locale sanitario deve soddisfare, in quanto a dimensioni e disposizione degli apparecchi, le prescrizioni della norma SIA 500 (capitolo 10.2) sulle «Costruzioni senza ostacoli».
Superfici complementari
Sono considerate superfici complementari altri spazi che non appartengono obbligatoriamente a uno spazio funzionale o che non sono ubicati all’interno dell’alloggio, ma che ne fanno ovviamente parte.
Lo spazio di circolazione comprende: le rampe di scale, lo spazio di circolazione in linea diritta e con una larghezza di 120 cm, lo spazio di manovra di 140 × 170 cm per ogni corridoio o ballatoio, così come le superfici di 140 × 170 cm davanti alle porte degli alloggi, degli ascensori e di altre porte utilizzate di frequente. Queste superfici possono sovrapporsi. Il vano delle porte deve essere di almeno 80 cm.
I locali commutabili soddisfano gli stessi requisiti di un normale locale, ma non sono legati a un alloggio soltanto, bensì possono appartenere a diversi alloggi. Un locale commutabile è sempre accessibile direttamente da un alloggio adiacente e non da uno spazio di circolazione semi-privato. Per determinare il numero totale dei locali, il locale commutabile deve essere attribuito a un alloggio preciso.
Genossenschaftliches Wohnen 55+, Bonaduz; Bürgi Schärer Architektur und Planung AG; Wohnbaugenosschenschaft in buona compagnia; Dimensione dell’alloggio: 3 locali
Le superfici illuminate e ventilate naturalmente, grandi almeno 5 m2 e che non sono calcolate come locali, sono considerate superfici supplementari o mezzi locali. Tra queste vi sono per esempio: nicchie, gallerie, prolungamenti della zona cottura o zona pranzo. Le superfici supplementari non possono essere parallelamente anche spazi di circolazione, ma devono confinare con essi.
FAQ: Le superfici supplementari devono essere rettangolari? Risposta: La forma delle superfici supplementari non è definita, ma le superfici dovrebbero essere arredabili in maniera sensata. Le superfici supplementari non devono essere nel contempo uno spazio di circolazione, ma devono essere adiacenti a quest’ultimo.
Maillefer, Lausanne; CCHE Architecture et Design SA und Atelier CUBE SA; Société Coopérative d'Habitation Lausanne SCHL; Dimensione dell’alloggio: 4 locali
Le zone intermedie si trovano nel passaggio tra l’interno e l’esterno e creano un’aggiuntiva qualità spaziale. Una bussola o un giardino d’inverno possono essere considerati zone intermedie e non sono obbligatoriamente ubicati all’interno del perimetro isolato e riscaldato. Appartengono alle zone intermedie anche le logge e le verande non riscaldate, ma dotate di vetrate scorrevoli, che a seconda della stagione risultano più o meno confortevoli.
Haus Hofwiesenstrasse; Wohnüberbauung Brunnenhof, Zürich; Gigon/Guyer Architekten; Stiftung Wohnungen für kinderreiche Familien; Dimensione dell’alloggio: 5 locali
Forme abitative flessibili
Il SVA tiene conto delle molteplici esigenze abitative e dei diversi modi in cui una famiglia, un gruppo, un singolo individuo, una persona anziana o un disabile concepisce l’idea di abitazione. Il sistema può essere utilizzato sia in contesti urbani sia rurali, con diversi tipi edilizi e tessuti urbani, per le nuove costruzioni, per gli edifici esistenti e per quelli oggetto di un risanamento, per gli appartamenti in affitto o di proprietà, per le case a schiera, gli appartamenti condivisi a cluster o a satelliti e le grandi economie domestiche, per i monolocali e gli atelier abitativi, così come per i nuovi concetti abitativi e spaziali e tutte le altre idee che si svilupperanno. Le esigenze e le diverse forme abitative sono in continua evoluzione. Qui di seguito è riportato un elenco (non esaustivo) di alcune forme abitative flessibili.
Un appartamento condiviso a cluster o a satelliti è una grande unità abitativa composta da piccoli alloggi privati indipendenti raggruppati attorno a spazi condivisi. Le dotazioni di base condivise sono la zona pranzo, la zona cottura, gli spazi per il soggiorno ed eventuali spazi esterni.
Hunzikerareal, Zürich; Duplex Architekten AG; Baugenossenschaft mehr als wohnen; Dimensione dell’alloggio: 11 locali
Uno studio, un loft o un atelier abitativo sono considerati monolocali. Essi presentano una combinazione tra zona abitativa, zona cottura, zona pranzo e zona letto, completata eventualmente da una zona di lavoro, ma senza suddivisione interna. Solo i servizi igienico-sanitari sono separati.
Sono considerate grandi economie domestiche gli appartamenti condivisi con più di 7 locali, in cui i vari locali privati sono sprovvisti di un servizio sanitario e cucinino separato e non costituiscono quindi un’unità abitativa indipendente.